LA VOCE DEI PRECARI

Associazione Istruzione Unita Scuola

lunedì 15 marzo 2010

C' era una volta l'articolo 18 ...

«Dichiarazione d’intesa sull’arbitrato nelle controversie di lavoro»
«E'stata firmata da CISL ,UIL ed altre organizzazioni sindacali ed imprenditoriali con il dissenso della CGIL e della Lega delle Cooperative una “dichiarazione comune” in cui si accetta l’arbitrato»
Ecco il comunicato ripreso dal sito di sinistra-democratica.
«Giovedì 11 marzo in una riunione presso il Ministero del Lavoro fra i sindacati ed imprese sulla possibilità di modulare l’ orario di lavoro, è stata firmata da CISL ,UIL ed altre organizzazioni sindacali ed imprenditoriali con il dissenso della CGIL e della Lega delle Cooperative una “dichiarazione comune” in cui si accetta l’arbitrato previsto dalla recente legge approvata dal Parlamento per le controversie di lavoro precisando però che esso non deve essere applicato alle “controversie in materia di risoluzione dei rapporti di lavoro”.
Secondo la CISL che, ha promosso l’iniziativa, con questa modifica non viene né aggirato né depotenziato l’art. 18 , bensì aumentano le possibilità che conciliazione e arbitrato vengano regolati attraverso accordi interconfederali ed i contratti di lavoro . Questa Organizzazione sindacale non dice però che la nuova normativa rappresenta un grosso pericolo per i diritti dei lavoratori in quanto prevede, in caso di controversie in materia di lavoro, un arbitrato di “equità” una formula che significa che la commissione arbitraria che decide al posto del giudice del lavoro lo fa secondo la sua idea di equità, al di fuori dei vincoli di legge e di norme previste dai CCNL e senza possibilità per il lavoratore di potersi poi appellare al giudice .
Inoltre la legge depotenzia il ruolo del giudice del lavoro per cui, anche se il lavoratore all’atto della firma del contratto individuale certificato da un organismo di certificazione non avesse accettato l’arbitrato e decidesse in caso di controversia di rivolgersi al giudice del lavoro, questo ultimo non potrebbe intervenire neppure se il contratto prevedesse deroghe peggiorative rispetto ai contratti collettivi di lavoro , essendo il solo suo compito quello di verificare la legittimità del contratto
Giuristi, costituzionalisti, avvocati e magistrati fanno presente come la nuova legge capovolga i fondamenti del diritto del lavoro e la CGIL ha dichiarato che risponderà sia sul piano legale sia su quello sindacale a questo attacco ai diritti e tutele dei lavoratori . Il Ministro del Lavoro ha subito dichiarato che accoglierà la proposta dell’intesa sindacale sulla regolazione dell'arbitrato.
Si è creata quindi una nuova frattura fra i sindacati confederali proprio alla vigilia dello sciopero generale indetto dalla CGIL per il 12 marzo , condannato come politico non solo dal Governo ma anche, cosa più grave, dalla CISL»

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