IUniScuoLa.Inpdap, suggerisce di aumentare il periodo di attività, «sia prevedendo l'innalzamento dell'età pensionabile, sia garantendo ai giovani l'ingresso anticipato al lavoro».
Leggi PENSIONI: INPDAP, ABOLIRE IN P.A. LIMITE 65 ANNI E 40 CONTRIBUTI
«Audizione alla commissione Lavoro della Camera»Nel ciclo di audizioni tra le parti sociali sui temi del Libro Verde della Commissione UE: “Verso sistemi pensionistici adeguati sostenibili e sicuri in Europa”, Assoprevidenza (Associazione Italiana per la Previdenza e Assistenza Complementare) è stata udita in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Tra gli argomenti trattati dalla Commissione UE, vi è l’attribuzione di pari dignità ai due aspetti della sostenibilità e dell’adeguatezza delle pensioni, rivalutando in particolare il secondo profilo. Il mantenimento di un sistema di Welfare che garantisca trattamenti pensionistici adeguati oltre che sostenibili rappresenta, infatti, uno strumento prezioso per rafforzare la coesione sociale. Circa l’ipotesi di definizione del “reddito di pensione adeguato”, potrebbe essere utile la definizione, condivisa con gli Stati stessi, di criteri omogenei, per la definizione (nazionale) di livelli minimi di adeguatezza e in particolare:
•le prestazioni devono essere corrisposte in via prevalente sotto forma di rendita mensile, così come avviene per le pensioni di base;
• l’importo della pensione complessiva (base+complementare) non può essere inferiore alla soglia di povertà; • il concetto di adeguatezza è legato all’idea di mantenimento del livello di vita raggiunto prima del pensionameto;
• l’adeguatezza della prestazione al momento della liquidazione deve essere mantenuta nel tempo tramite meccanismi di rivalutazione degli importi in relazione all’andamento del costo della vita. Sono stati affrontati anche temi quali:
• l’aumento dell’età pensionabile. Introdurre nei sistemi pensionistici meccanismi di adeguamento automatico dell’evoluzione demografica;
• come può essere utilizzata la strategia “Europa 2020” per promuovere l’allungamento della vita attiva e i suoi vantaggi per le imprese e lottare contro la discriminazione in base all’età sul mercato del lavoro?
• come andrebbe modificata la direttiva sugli enti pensionistici aziendali o professionali per migliorare le condizioni dell’attività transfrontaliera?
• a quali regimi dovrebbero applicarsi le misure adottate dall’Unione europea per eliminare gli ostacoli alla mobilità?
• è necessaria una revisione dell’attuale legislazione europea che garantisca una regolamentazione e un controllo coerenti dei regimi pensionistici a capitalizzazione (cioè finanziati da un fondo di attivi) e dei loro prodotti? Se si, quali sono gli elementi da rivedere?
• come potrebbero la regolamentazione europea o un codice di buona pratica aiutare gli Stati membri a raggiungere un migliore equilibrio tra rischi, sicurezza e accessibilità finanziaria per i sottoscrittori di risparmi pensione e gli enti pensionistici?
• quali dovrebbero essere le caratteristiche di un regime di solvibilità equivalente per i fondi pensione?
• è necessario rafforzare la tutela prevista dalla legislazione europea in caso di insolvenza dei datori di lavoro promotori di regimi pensionistici?
• attuali prescrizioni minime relative alle informazioni da fornire sui prodotti pensionistici (per es. in termini di comparabilità, standardizzazione, chiarezza)?
• è necessario che l’Unione europea definisca un orientamento comune;
• è necessario rafforzare il quadro di coordinamento a livello dell’Unione europea? Se si, quali elementi devono essere rafforzati per migliorare la concezione e la realizzazione della politica delle pensioni mediante un approccio integrato? La creazione di una piattaforma per un monitoraggio integrato di tutti gli aspetti della politica delle pensioni sarebbe un utile passo avanti?
Comunicat0 Stampa 07/10/2010 Assoprevidenza tà pensionabile, sia garantendo ai giovani l'ingresso anticipato al lavoro»
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