LA VOCE DEI PRECARI

Associazione Istruzione Unita Scuola

martedì 2 dicembre 2014

Disoccupazione e posto fisso in Italia: numeri a confronto

Da una parte aumentano le assunzioni a tempo indeterminato, dall'altra la disoccupazione raggiunge livelli record: i dati sul mercato del lavoro in Italia.

Dai primi dati rilevati dal Sistema informativo delle comunicazioni obbligatorie sull’avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato arrivano notizie confortanti: aumenta il lavoro a tempo indeterminato in Italia, con un totale di 400mila contratti di assunzione nel terzo trimestre pari al +7,1% su base annua. Male invece la disoccupazione: l’ISTAT rivela che il tasso di disoccupazione continua a salire e raggiunge i livelli record del 1977.

=> Annunci di Lavoro: le richieste delle aziende

Nuove assunzioni

Il maggior numero di assunzioni come dipendenti si è concentrato nei settori dell’industria e agricoltura, mentre sono diminuite nel settore servizi. Fa eccezione il settore dell’istruzione con oltre 17mila nuovi contratti a tempo indeterminato. In generale sono aumentati i rapporti di lavoro avviati: 2,474 milioni di contratti di lavoro da dipendente e parasubordinato, pari al +2,4% su base annua.

=> Riforma del Lavoro e Jobs Act 2014: le novità

Tra i nuovi contratti sottoscritti, quelli a tempo determinato rappresentano il 70% del totale, pari al +1,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. In agricoltura questa tipologia di contratto ha riguardato circa 460mila nuovi rapporti di lavoro, pari al +10,6% sul 2013. Cresce anche il ricorso ai contratti di apprendistato, del +3,8%, rispetto al terzo trimestre dello scorso anno. Per il Ministero del Lavoro si tratta di dati che, in continuità con quelli del secondo trimestre, confermano l’efficacia del Decreto Legge Poletti 34/2014:
«Ha prodotto l’esito che era auspicabile cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato».

=> Riforma Lavoro 2014: il Decreto Poletti

Cessazioni

I rapporti di lavoro chiusi in questo periodo sono stati 2,415 milioni, pari al +0,9% rispetto al 2013 per effetto del maggior numero di contratti a tempo determinato cessati, pari al 65% del totale delle cessazioni. Per le altre tipologie contrattuali le cessazioni sono diminuite. Da segnalare, tra le cause di cessazione, l’aumento pari al +55% dei pensionamenti nel settore dell’istruzione. Calano invece del -3,3% ilicenziamenti, che rappresentano il 9% del totale di rapporti di lavoro cessati.

Disoccupazione

La nota dolente è rappresentata dalla disoccupazione che ha raggiunto a ottobre il livello record del 13,2%, secondo gli ultimi dati ISTAT, il peggiore dall’inizio delle serie storiche mensili. Il dato è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente e del +1% su base annua. Da sottolineare che il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) è salito al 43,3%.

lunedì 1 dicembre 2014

Docenti precari, la Corte di giustizia Ue: illegittimi i contratti a tempo, assumeteli


La sentenza risponde al quesito posto da Corte costituzionale e Tribunale di Napoli. Ora spetta al giudice italiano risolvere la causa conformemente alla decisione

NAPOLI - «La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato», è quanto scrive la Corte di giustizia europea nella sua sentenza odierna.
NORMATIVA ITALIANA E QUADRO UE - La sentenza della Corte Ue risponde al quesito posto (con rinvio pregiudiziale) dalla Corte costituzionale e dal Tribunale di Napoli «se la normativa italiana sia conforme all’accordo quadro dell’Ue sul lavoro a tempo determinato e, in particolare, se quest’ultimo consenta il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, senza la previsione di tempi certi per l’espletamento dei concorsi ed escludendo qualsiasi risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo».
IN ATTESA DI CONCORSO - La questione trova la sua origine nelle cause presentate da un gruppo di lavoratori precari assunti in istituti pubblici come docenti e collaboratori amministrativi in base a contratti di lavoro a tempo determinato stipulati in successione. Questi hanno lavorato durante periodi differenti, fermo restando che non sono mai state impiegate per meno di 45 mesi su un periodo di 5 anni. Sostenendo l’illegittimità di tali contratti, detti lavoratori hanno chiesto giudizialmente la riqualificazione dei loro contratti in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, la loro immissione in ruolo, il pagamento degli stipendi corrispondenti ai periodi di interruzione tra i contratti nonché il risarcimento del danno subito. Secondo i giudici di Lussemburgo la normativa italiana non prevede alcuna misura diretta a prevenire il ricorso abusivo ad una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. La Corte Ue evidenzia come «l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato non ammette una normativa che, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali dirette all’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l’espletamento delle procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito per tale rinnovo».
TOCCA AL GIUDICE ITALIANO - Inoltre la legge italiana «non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda ad un’esigenza reale, sia idoneo a conseguire l’obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine». E «non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a tali contratti». Trattandosi di un rinvio pregiudiziale, e cioè di quel meccanismo che consente ai giudici degli Stati membri di interpellare la Corte in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione, la Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta infatti al giudice del Paese Ue risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte europea.
GILDA E ANIEF - Secondo il sindacato Gilda i prossimi passi sono già chiari: «Nella diffida indirizzata a Palazzo Chigi e al ministero dell’Istruzione – spiega l’avvocato Tommaso De Grandis, legale rappresentante del sindacato Gilda nella causa alla Corte europea - verrà fissato un termine breve entro cui dare esecuzione alla sentenza emessa questa mattina dai giudici di Lussemburgo, perché vogliamo sapere quando e come l’Esecutivo intenderà provvedere alla stabilizzazione dei precari della scuola. In seconda istanza, entro il mese di dicembre, - prosegue De Grandis - verranno impartite istruzioni operative a tutte le nostre sedi provinciali per intraprendere iniziative, anche giudiziarie, volte alla stabilizzazione del precariato pubblico. Le province che hanno già presentato ricorso al giudice del lavoro, dovranno allegare, a verbale di udienza, la sentenza della Corte di Lussemburgo e chiedere la disapplicazione delle norme interne che contrastino con la Direttiva comunitaria».Esulta l’Anief, che ha sempre tutelato i precari: «Vittoria storica del sindacato, cinque anni dopo la denuncia alla stampa e un contenzioso avviato presso le Corti del lavoro per migliaia di supplenti- dice il presidente Marcello Pacifico - E ora 250mila precari possono chiedere la stabilizzazione e risarcimenti per due miliardi di euro, oltre agli scatti di anzianità maturati tra il 2002 e il 2012 dopo il primo biennio di servizio e le mensilità estive su posto vacante».
LA MOSSA DEL GOVERNO - Il governo, temendo le conseguenze della sentenza, è già corso ai ripari: nel piano di riforma “La Buona Scuola” ha previsto un piano di assunzioni di tutti i docenti inseriti nelle Gae (150mila), principio ribadito nel disegno di legge di stabilità 2015. Eppure rimangono esclusi i 100mila docenti che sono abilitati ma non inclusi nelle Gae nonché i circa 20mila ATA chiamati in supplenza annuale che potranno ricorrere al giudice del lavoro.

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Controllo dipendenti social e web: gli strumenti legali

Una breve guida per comprendere quando il controllo dei dipendenti da parte dei datori di lavoro è lecito o meno.

In alcuni casi i datori di lavoro hanno la facoltà di controllare i propri dipendenti al fine di individuare comportamenti illeciti, ma c’è una linea sottile linea che separa le condotte datoriali legittime da quelle che non lo sono e che vanno a ledere la privacydei lavoratori.

=> I software di monitoraggio dei dipendenti

Social network

Le verifiche dei datori di lavoro in molti casi parto già dalle fasi del colloquio, andando a verificare i profili sui canali social, e spesso proseguono anche nel corso del rapporto di lavoro. Si tratta di un comportamento ritenuto lecito da parte del Garante per la Privacy, anche se i dati dei dipendenti vengono reperiti sui social network ricorrendo alla rete di amici comuni con il lavoratore, piuttosto che inviando la richiesta di contatto diretta, e anche se il datore non ha preavvisato il dipendente.

=> Scopri i controlli informatici leciti sul dipendente

Recenti ordinanze hanno ritenuto legittimo il licenziamento basato su un uso improprio dei social network, come postare fotografie scattate durante l’orario di lavoro accompagnate da commenti offensivi nei confronti dell’azienda. Il concetto che sta alla base della decisione dei giudici è che nel momento in cui si decide di pubblicare determinate informazioni e foto sul proprio profilo si accetta automaticamente il rischio che queste possano essere viste da soggetti terzi e quindi utilizzate in tribunale. In nessun caso però possono giustificare un licenziamento le informazioni, reperite o meno su internet, riguardanti dati sensibili come l’orientamento o la vita sessuale di un dipendente (cit. Corte di Cassazione – sentenza n. 21107/2014), per la nullità del licenziamento per motivo discriminatorio.

Geolocalizzazione

Recentemente il Garante della Privacy ha chiarito che i datori di lavoro possono utilizzare gli strumenti GPS con lo scopo di localizzare i propri dipendenti che lavorano in modalità Mobile Working e sono dotati di telefono aziendale purché adottino opportuni accorgimenti volti a non invadere la sfera privata del lavoratore e rispettino stringenti misure di sicurezza.

=> Mobile Working: sì al controllo GPS su telefono aziendale

L’obiettivo è di consentire non tanto il controllo dei movimenti dei dipendenti quanto di garantire il coordinamento e la tempestività degli interventi tecnici in caso di necessità. I datori di lavoro devono poter accedere alle funzioni di geolocalizzazione dello smartphone, ma senza poter accedere ad altri dati come traffico telefonico, sms, posta elettronica, o traffico voce. Il lavoratore deve essere al corrente della possibilità di essere localizzato dal proprio datore di lavoro, per mezzo di una app che deve essere ben visibile sullo schermo dello smartphone

=> Email aziendali: i poteri di controllo del datore di lavoro

martedì 11 novembre 2014

Il ministro Giannini domani mattina all’istituto tecnico Zappa.



Il Ministero dell’Istruzione ha deciso. Con sorpresa finale: l’Ufficio scolastico territoriale di Lecco sarà accorpato a Como e non a Bergamo, come richiesto dal direttore scolastico regionale. Confermati invece i passaggi di Monza sotto l’egida di Milano e di Lodi sotto Pavia
Fonte IL GIORNO di Luca Salvi
Atmosfera tesa per l’arrivo del ministro Giannini domani mattina all’istituto tecnico Zappa. 


I dipendenti dei tre provveditorati destinati alla sparizione chiedono un incontro. «Confidavamo che gli interventi politici e sindacali avrebbero portato una diversa riorganizzazione – spiegano – così non è stato. Non so se saremo a Milano, ma cercheremo di contattare il ministro». Nessuna proposta dei sindacati regionali è stata accolta. Neanche quella di diminuire a 4 gli uffici in direzione e salvare Monza «perché la Buona Scuola si fa sul territorio», dice la Uil-Pa. L’evento di domani, che fa parte del tour per spiegare i contenuti del Rapporto del Governo «La Buona Scuola», pubblicato il 3 settembre, verrà boicottato dai sindacati anche per un altro motivo. «Il format ad inviti – affermano in una nota Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Fgu e Gilda Lombardia – risulta di pura facciata, stile passerella istituzionale. L’invito ad essere presenti con un unico portavoce in rappresentanza di cinque organizzazioni e con il vincolo di 3 minuti di intervento è una presa in giro e conferma che la consultazione del Governo sa più di propaganda che di ascolto». Infine, anche gli studenti si stanno mobilitando. 
Milano, 11 novembre 2014 - Cala la scure sui provveditorati di Monza, Lecco e Lodi. 
Il Ministero dell’Istruzione ha deciso. Con sorpresa finale: l’Ufficio scolastico territoriale di Lecco sarà accorpato a Como e non a Bergamo, come richiesto dal direttore scolastico regionale. Confermati invece i passaggi di Monza sotto l’egida di Milano e di Lodi sotto Pavia. Lo schema di decreto contenente la riorganizzazione «degli uffici di livello dirigenziale non generale istituiti presso l’Ufficio scolastico regionale (ndr Usr) per la Lombardia» è ormai pronto per la firma del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Il documento sarà presentato domani alle rappresentanze sindacali. Nel ridimensionamento degli uffici dell’Usr lombardo – da 21 a 14 – gli uffici dirigenziali di via Pola saranno ridotti da 9 a 5, mentre gli ex provveditorati passeranno da 12 a 9.
Le scuole di Monza tornano sotto la guida dell’Ambito territoriale (At) di Milano, Lodi sotto Pavia e Lecco sotto Como. Per la seconda volta in pochi giorni Palazzo Trastevere rivede la proposta presentata dal neo direttore scolastico regionale, Delia Campanelli. Dopo la bocciatura dell’accorpamento di Cremona con Mantova, che violerebbe la norma che pone il limite dei 50 chilometri per la mobilità di personale, ora tocca alla scelta dell’At che gestirà le scuole di Lecco. Non sarà Bergamo, come indicato da via Pola, ma Como. La scelta romana scontenta il personale dei tre ex provveditorati che hanno sottoscritto lettere di protesta. A tentare l’ultimo salvataggio sono i politici lombardi.
Come la parlamentare brianzola – e responsabile Scuola di FI Elena Centemero: «Le forze politiche locali sono unite nel difendere la nostra sede e rimanga almeno un presidio sul territorio, evitando un accentramento di tutte le funzioni sul capoluogo lombardo». Al ministro Giannini ha scritto l’europarlamentare monzese Pd Alessia Mosca, sottolineando i disagi conseguenti ai tre accorpamenti. Nel complesso, l’Ufficio scolastico territoriale di Milano si troverà a gestire gli organici di quasi il 40 per cento delle scuole lombarde. Per questo i 108 presidi monzesi hanno sottoscritto una lettera a Delia Campanelli chiedendo una marcia indietro.
LEGGI Scure su tre provveditorati: via Monza, Lecco e Lodi. Arriva il ministro: nervi tesi

lunedì 10 novembre 2014

“papocchi Napolitano”, “patti occulti” e “maggioranze variabili”

giorgio napolitano e vladimir putin giorgio napolitano e vladimir putin
DAGO ANALISI

Re Giorgio II abdica.
Era succeduto a Giorgio I nel maggio del 2013.
Rieletto a furor di stampa nonostante la sua popolarità tra i sudditi non fosse al suo massimo storico.
Ma, per dirla con un adagio, anche nella terra dei ciechi (politici) incapaci di risolvere la propria crisi endemica, alla fine, l’orbo è il re (buono) per tutte le stagioni.

Dunque, nel discorso di fine anno il presidente della Repubblica dovrebbe annunciare che il suo mandato a termine è agli sgoccioli. 
Il che, a una prima lettura, non sembra davvero una gran notizia.
GIORGIO NAPOLITANO DAVANTI A UNA STATUA DI CAVOUR GIORGIO NAPOLITANO DAVANTI A UNA STATUA DI CAVOUR
Nel senso che da qualche tempo anche Dagospia teneva d’occhio l’orologio del Quirinale che segnalava l’intenzione del Capo dello Stato di lasciare il trono nei primi mesi del nuovo anno.
A dare l’imprimatur alla futura scelta di Giorgio Napolitano, però, l’altro giorno è stata “la Repubblica” che è di casa sul Colle più alto.
SANDRO PERTINI SANDRO PERTINI

E sull’affettuosità dei rapporti tra il fondatore del quotidiano, Eugenio Scalfari, si potrebbe parlare di addirittura di affinità elettive tra i due gagliardi novantenni delle due Repubbliche.
Una chimica politica (e umana) che ha portato il sommo Eugenio a difendere e a “sbanchettare” (pure) le macchie lasciate sulla magna Carta da Re Giorgio nell’esercizio delle sue alte funzioni.

“Le circostanze l’hanno obbligato a nominare tre governi senza che avessero ricevuto la preventiva designazione elettorale: quelli di Monti, di Letta, di Renzi”, rileva Scalfari.
E, andrebbe aggiunto, senza alcun passaggio parlamentare.
Cioè, “esautorando” di fatto Camera e Senato, senza passare per un loro voto di fiducia (o di sfiducia).

Tre delicati passaggi istituzionali, a dir poco anomali, risolti anche con “patti occulti” (Renzi&Berlusconi) che per dirla con le parole severe del professor Michele Ainis sono “il cemento che regge la legislatura”.

Ora parlare di Napolitano “demolitore della Costituzione” appare un’esagerazione.
BARACK OBAMA E GIORGIO NAPOLITANO ALLA CASA BIANCA BARACK OBAMA E GIORGIO NAPOLITANO ALLA CASA BIANCA
Come, del resto, giustificare il ricorso da parte di Re Giorgio, alla “moral suasion” (e ad altre forzature costituzionali) con l’eccezionalità della fase storica, appare altrettanto una bella forzatura da parte di Scalfari.

GIORGIO NAPOLITANO E OBAMA GIORGIO NAPOLITANO E OBAMA
Le “circostanze” in cui ha agito Napolitano (2007-2014) sono forse - a parte la ricorrente emergenza economica -, il decennio forse più tranquillo e meno drammatico per gli inquilini del Quirinale.
GIORGIO NAPOLITANO DAVID THORNE E JOHN KERRY FOTO QUIRINALE GIORGIO NAPOLITANO DAVID THORNE E JOHN KERRY FOTO QUIRINALE
Sandro Pertini (1978-1985) dovette fronteggiare le Br assassine del dopo sequestro Moro, lo scandalo P2 e il terremoto in Campania.

Il suo successore, Francesco Cossiga (1985-1992), ancora il terrorismo rosso, la caduta del muro di Berlino, la fine del Patto di Varsavia, la guerra del Golfo, l’accordo di Maastricht, il secessionismo strisciante della Lega e l’abolizione del voto segreto in Parlamento.
JOHN ELKANN PIERO FASSINO GIORGIO NAPOLITANO LAPO E MONSIGNOR NOSIGLIA FOTO LA STAMPA JOHN ELKANN PIERO FASSINO GIORGIO NAPOLITANO LAPO E MONSIGNOR NOSIGLIA FOTO LA STAMPA

E’ stato un settennato pesantissimo anche per Oscar Luigi Scalfaro (1992-1999): l’esplosione di Tangentopoli, l’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino, le stragi mafiose nel resto d’Italia e i tanti governi messi fuori gioco dai giudici di Mani pulite. 

Neppure per l’ex governatore, Carlo Azelio Ciampi, (1999-2006) sono state rose e fiori: l’attentato alle Torre Gemelli, l’allarme terrorismo internazionale, i tumulti del G8 a Genova, la guerra in Iraq, il referendum (abortito) sull’art.18.
Tant’è.

merkel renzi napolitano merkel renzi napolitano
Re Giorgio II abdica e lascia così in eredità un Paese che tra “papocchi Napolitano”, “patti occulti” e “maggioranze variabili” in Parlamento si è rafforzato soltanto quel “potere opaco” sui cui si nutre e cresce l’antipolitica.

E le mille e più votazioni per la scelta dei giudici costituzionali da parte della Camere rivela l’insormontabile difficoltà dei “partiti morenti” (o nascenti) per eleggere il successore di Napolitano.
COSSIGA E NAPOLITANO COSSIGA E NAPOLITANO

Già, “fare ammuina” sembra essere l’unica parola d’ordine che arriva dalle roccaforti del Nazareno e di Arcore in attesa che Napolitano tolga il disturbo.

“Anche le Repubbliche sono a volte governate da re nudi”, ammoniva Stanislaw Jerzy Lec.

CIAMPI SCALFARO COSSIGA E NAPOLITANOCIAMPI SCALFARO COSSIGA E NAPOLITANO 

giovedì 9 ottobre 2014

Banca Carige: 150 assunzioni entro il 2018

Il piano di assunzioni promosso da Banca Carige: 150 nuovi contratti entro il 2018.

Il Gruppo Banca Carige ha siglato un’intesa con le organizzazioni sindacali per favorire l’avvio di nuove assunzioni promuovendo, nel contempo, l’uscita incentivata di almeno 600 dipendenti che raggiungono i requisiti pensionistici richiesti. L’accordo con i sindacati menziona precisamente 150 nuovi contratti di assunzione entro il 2018, riferendo anche di una probabile revisione della struttura retributiva.

=> Leggi tutti gli annunci di lavoro

Lavoro Banca Carige

Le nuove opportunità di lavoro saranno favorite sia dall’uscita dei 600 dipendenti (azione che consentirà di risparmiare 38 milioni di euro annui) sia dallariorganizzazione dei compensi e dei bonus, con la scomparsa del premio di anzianità e il riconoscimento delle “prestazioni eccedenti” a beneficio dei quadri direttivi.

Premi aziendali e part-time

Secondo l’accordo, inoltre, sarà concesso una tantum un premio aziendale pari a 1500 euro, dirigenti inclusi, per il triennio 2014/2016. Sono inoltre previste nuove misure per favorire la conciliazione dei tempi tra lavoro e famiglia, compresa la promozione di contratti part-time anche al fine di gestire eventuali esuberi

venerdì 26 settembre 2014

LAVORO PER I GIOVANI: LE OPPORTUNITÀ OFFERTE IN EUROPA. ECCO COME (E DOVE) PRESENTARE LE DOMANDE

ROMA – Un’esperienza all’estero, di lavoro e/o formativa, è un’opportunità di crescita professionale e personale. Ma soprattutto un’opportunità, visto che in Italia i giovani non trovano lavoro e la disoccupazione è salita al 43%. Il nuovo programma per giovani imprenditori, il progetto Your First Eures Job, il Servizio Volontario Europeo o il soggiorno ‘alla pari’ sono pensati per fornire la possibilità di approfondire le nostre conoscenze e imparare lavorando in contesti differenti rispetto a quelli a cui siamo abituati.
EXTRA UE – Per tutti coloro che intendono, invece, fare un’esperienza di lavoro in un Paese extra-UE, esiste un’apposita lista degli italiani all’estero, a cui ci si iscrive direttamente da Cliclavoro, (link in calce) il portale lanciato dal ministero del Lavoro dalla quale attingono le aziende intenzionate a trasferire i propri lavoratori o assumerne di nuovi presso le proprie sedi estere, direttamente consultando i dati degli iscritti alla lista. Dal nuovo programma Erasmus+ ai voucher-lavoro che coprono i costi di viaggio e alloggio fino al volontariato (con sostegno economico). Sono tante le occasioni per conoscere contesti nuovi e stimolanti e arricchire le proprie conoscenze da spendere poi sul mercato del lavoro.
Ecco i progetti più importanti segnalati dal portale del ministero del Lavoro. Oltre a Erasmus + esistono altri programmi meno conosciuti e in particolare:
1) Erasmus for Young Entrepreneurs: Grazie ad Erasmus for Young Entrepreneurs (Erasmus per Giovani Imprenditori), aspiranti imprenditori e imprenditrici europei (a partire dai 18 anni di età), possono di lavorare, per un periodo da 1 a 6 mesi, a fianco di imprenditori già affermati nel mercato europeo, per apprendere le competenze e le strategie imprenditoriali necessarie per avviare e/o gestire con successo una piccola impresa in Europa. Il soggiorno è in parte finanziato dalla Commissione Europea, ma per saperne di più: www.erasmus-entrepreneurs.eu
2) Your First Eures Job: L’iniziativa si propone di aiutare nella ricerca di lavoro 5 mila giovani fra i 18 e i 30 anni e alimenta una banca dati di aziende in cerca di dipendenti. Your First Eures Job (YFEJ) è una delle principali azioni tese ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile e a promuovere la mobilità professionale dei giovani nell’ambito delle iniziative di Europa 2020 Youth on the Move e Youth Opportunities. Una sorta di “Erasmus del lavoro”, come è stato definito il progetto finanziato dall’Unione Europea, che non si limita a mettere in contatto la domanda con l’offerta di impiego, attraverso l’attivazione di un database aperto ai Paesi dell’Unione, ma sostiene l’iniziativa con finanziamenti rivolti sia ai giovani (contributi per le spese di viaggio, alloggio e sussistenza) che alle imprese che assumono i giovani lavoratori.
3) Sistemazione alla pari (au pair) : Il soggiorno alla pari è una esperienza culturale e linguistica con l’obiettivo di arricchire non solo le conoscenze linguistiche, professionali e culturali attraverso una migliore conoscenza del Paese di soggiorno, ma anche di rafforzare le proprie abilità personali e interpersonali. Au pair significa vivere presso una famiglia in un paese diverso dal proprio occupandosi dei bambini o dei ragazzi appartenenti al nucleo familiare. Au pair indica una relazione “alla pari”, in quanto per il periodo di permanenza l’ospite è parte della famiglia, con uguali diritti e doveri. I diritti e doveri dell’au pair sono stabiliti dal Consiglio Europeo di Strasburgo del 1969, ratificato dall’Italia nel 1973. I diritti e doveri di entrambe le parti (au pair e famiglia ospitante) formano oggetto di un accordo scritto, concordato prima che la persona alla pari abbia lasciato il Paese di residenza. Lo scopo di tale accordo è la tutela di una particolare categoria che non appartiene né a quella di studente, né a quella di lavoratore. L’accordo stabilisce i principi da osservare in materia e le regole di condotta dettate dall’ Associazione Internazionale di Categoria (I.A.P.A.). Per tradizione l?au pair è una ragazza, ma negli ultimi tempi, soprattutto nei paesi del nord Europa e anglosassoni sono ben accetti e richiesti anche i ragazzi. Possono svolgere quest’esperienza i giovani di età compresa tra i 17 – 30 anni (l?età varia da nazione a nazione) con una conoscenza, almeno di base, della lingua del paese ospitante e con un’ottima predisposizione verso i bambini.
4) Volontariato : Il volontariato rappresenta un’ulteriore possibilità per i giovani di confrontarsi con il lavoro e la diversità, in un’ottica di crescita ben diversa, rispetto ad una classica work experience. Se sei un giovane di età compresa tra i 18 ed i 30 anni e cittadino di uno dei paesi dell’Unione Europea, puoi partecipare al Servizio Volontario Europeo (SVE) – Azione 2 del Programma Comunitario Gioventù. Il SVE consente ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo di tempo generalmente compreso tra 2 settimane e 12 mesi, lavorando come “volontari europei” in progetti locali in vari settori o aree di intervento: cultura, gioventù, sport, assistenza sociale, patrimonio culturale, arte, tempo libero, protezione civile, ambiente, sviluppo cooperativo, ecc. E’ previsto un contributo finanziario per spese di viaggio, vitto, alloggio, assicurazione e un pocket money settimanale o mensile (importo fisso in base al paese) a carico della Commissione Europea e delle organizzazioni partner.
Sul sito del Ministero del lavoro Cliclavoro possono essere consultate maggiori informazioni in merito a queste e ad altre opportunità:
Cliclavoro: http://www.cliclavoro.gov.it/Pagine/default.aspx

mercoledì 10 settembre 2014

Riuscita la manifestazione dei precari che rischiano di scomparire dalle graduatorie

Il 10 settembre, oltre 2mila docenti, di varia estrazione hanno protestato davanti al Parlamento: se passano le linee guida così come sono state progettate rischiano di rimanere supplenti a vita (gli abilitati esclusi dalle GaE) oppure di dover cambiare lavoro (i non abilitati che non avranno più posto nella terza fascia, destinata alla cancellazione). Assenti i sindacati maggiori. Tra i politici sostegno solo dai ‘grillini’.

I precari esclusi dalle future assunzioni del Governo sono riusciti nell’intento di sensibilizzare media e opinione pubblica: il 10 settembre, oltre 2mila docenti, di varia estrazione, abilitati e non, hanno protestato davanti al Parlamento. La situazione riguarda almeno 100mila docenti abilitati a vario titolo all’insegnamento, oggi inseriti nella seconda fascia di istituto ma rimasti esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento. E che in base al piano di riforma del Governo non rientrano in alcun piano di stabilizzazione: dopo l’assunzione prevista entro il mese di settembre 2015 di 150mila nuovi docenti, il 90 per cento dei quali scelti proprio dalle graduatorie ad esaurimento, le linee guida prevedono le future immissione in ruolo dei soli vincitori del concorso a cattedra.
Ad un certo punto, i manifestanti hanno tentato di muoversi lungo la piazza, ma sono presto stati respinti dalle forze dell’ordine. Non si sono arresi e hanno continuato a protestare con interventi ‘a braccio’, mostrando striscioni e alternando momenti all’insegna della musica dal vivo e dei cori di piazza.
In tanti si sono presentati all’appuntamento vestendo maglie da ‘precari’. E tanti erano anche i cartelli con sopra scritte la varie richieste: "Doppio titolo: TFA e sostegno, ma nella riforma dove siamo?', 'Abilitati con servizio in organico di diritto', 'Servizio prestato e concorso superato', 'PASsione Scuola'. Questi docenti, abilitati dopo il 2011, attraverso Tfa, Pas e pure superando il concorso ma solo come idonei, si trovano ora di Con loro non c’erano i sindacati maggiori (o almeno nella confusione non siamo riusciti a scorgerli). C’erano invece sicuramente diverse sigle che non siedono al tavolo delle trattative. Come il Mida, che ha organizzato la manifestazione. Tante le bandiere celesti del Conitp.
Folto pure il raggruppamento dell’Anief, capitanato dal suo presidente Marcello Pacifico, che ha parlato di docenti ‘invisibili’ perché esclusi prima della GaE e ora forse, almeno una parte, pure dalla graduatorie d’istituto: "come nel 2009 e nel 2011 – ha detto - anche stavolta siamo riusciti a farne inserire nelle GaE diverse centinaia. Altri 14mila aspettano la sentenza del tribunale. Ma molti di più attendono quella, ormai vicina, della Corte di Giustizia europea, sollecitata prima di tutti proprio dall’Anief quasi cinque anni fa, proprio per l'abuso dei contratti a termine: una 'tradizione' tutta italiana. Che ha da finire. La soluzione – ha concluso Pacifico - deve passare per via legislativa. Non è più possibile che per insegnare si debba continuare a ricorrere in tribunale”.
Del versante politico, sono venuti a parlare con i precari solo alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle. ''oggi – hanno spiegato - abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza ai precari della scuola esclusi dalle graduatorie per entrare di ruolo, scesi in piazza per urlare la propria rabbia e disperazione contro un governo sordo e miope. Veri e propri supplenti a vita, che il governo sta totalmente ignorando”. E ancora: “siamo convinti che la strada da percorrere sia una sola: vanno stabilizzati. Parliamo di uomini e donne in possesso dell'abilitazione, che hanno investito tempo e soldi sulla loro formazione e che ora si ritrovano nel girone infernale dei precari di serie B, vittime di un'ingiustizia che il governo si ostina ad ignorare”.
Tra i manifestanti c’erano però anche dei non abilitati: quelli iscritti oggi nella terza fascia d’istituto. E che rischiano di uscire completamente dal panorama delle graduatorie: nella bozza di riforma del Governo c’è scritto, infatti, che le liste di attesa delle scuole saranno presto costituite solo dall’attuale seconda fascia. Per gli altri non rimarrebbe che giocarsi la “carta” del concorso.

martedì 9 settembre 2014

Assunzioni agevolate di personale qualificato: domanda online Assunzioni agevolate di personale qualificato: domanda online

Dal 10 settembre al via la procedura telematica che concede alle imprese godere un credito d'imposta per l'assunzione di personale altamente qualificato: domande sulla piattaforma online del  MiSE dal 15 settembre.

Al via le domande per le aziende che hanno diritto all’agevolazione fiscale sulle assunzioni di personale altamente qualificato effettuate nel corso del 2012 (26 giugno-31 dicembre): dal 15 settembre sarà disponibile l’apposita applicazione online del Ministero dello Sviluppo Economico. Per le assunzioni effettuate nel 2013, le domande si presenteranno dal 10 gennaio 2015. Si tratta del credito d’imposta del35% (tetto massimo di 200mila euro per impresa) previsto dal Decreto Sviluppo (Dl 83/2012, articolo 24). Le istruzioni per la presentazione delle istanze sono contenute nel decreto direttoriale per gli incentivi alle imprese dello scorso 28 luglio 2014.

=> Assunzioni qualificate: online i moduli

Presentazione domanda

Il Ministero ha messo a punto il sistema telematico per inviare le domande. Dal 10 settembre le imprese possono registrarsi sulla piattaforma (https://cipaq.mise.gov.it), che fornisce le credenziali di accesso al sistema, valide dal 15 settembre, primo giorno in cui sarà possibile presentare le istanze (sulla stessa piattaforma). Per prendere confidenza con l’applicazione sono disponibili filmati illustrativi per la fase di registrazione (tvideo-guida all’iscrizione) e di inoltro delle istanze (video-guida alla domanda).Da giovedì 11 settembre sarà attivo un servizio di test ( https://cipaq-test.mise.gov.it ) che, contrariamente alla piattaforma vera e propria, prevede utenze condivise e dati visibili anche da altri soggetti. Quindi, attenzione a non inserire dati reali o soggetti a tutela della privacy ( i dati di prova non avranno alcun valore ai fini della domanda e saranno cancellati), su cui il Ministero non si assume responsabilità. Infine, è attivo un servizio di help desk ( cipaq.helpdesk@mise.gov.it ) mentre per problemi amministrativi è possibile inviare una mail a cipaq.quesiti@mise.gov.it.

Assunzioni agevolate

Ricordiamo che le assunzioni agevolate devono riguardare personale in possesso di dottorato di ricerca o di una delle lauree magistrali previste dal decreto: in quest’ultimo caso, gli assunti devono essere impiegati in attività di ricerca (lavori sperimentali o teorici, ricerca pianificata o indagini critiche, produzione di piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati). Le assunzioni devono essere a tempo indeterminato.

=> Assunzioni di personale qualificato: requisiti e agevolazioni

Il beneficio spetta solo in particolari condizioni (ad esempio, numero di dipendenti superiore a quello presentato nel bilancio del periodo d’imposta precedente. Si deve trattare, in pratica, di assunzioni che aumentano l’organico). Il beneficio decade se il posto di lavoro non viene conservato per almeno 3 anni, che diventano 2 per lePMI.
Fonte: PMI

sabato 12 luglio 2014

E’ ora di scegliere il dopo Pisapia

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venerdì 11 luglio 2014

Ue: Commissione adotta programma occupazione giovanile in Italia - ASCA.it

(ASCA) - Roma, 11 lug 2014 - La Commissione europea ha adottato oggi il programma operativo nazionale per l'implementazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) in Italia. Questo e' il secondo programma operativo YEI adottato dalla Commissione europea, dopo quello francese del mese scorso nel contesto dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, con una dotazione di 6 miliardi di euro di cui possono beneficiare 20 Stati membri (che hanno regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25%). Nell'ambito di questo programma l'Italia mobilitera' 1,5 miliardi di euro da diverse fonti, tra cui 1,1 miliardi di euro a valere sul bilancio europeo (iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e Fondo sociale europeo) per aiutare i giovani a trovare lavoro. L'Italia e' il secondo maggior destinatario di finanziamenti a titolo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (piu' di 530 milioni di euro) che verranno utilizzati in quasi tutte le regioni italiane sotto il coordinamento del ministero del Lavoro. ''Mi congratulo vivamente con l'Italia che affronta prioritariamente la lotta contro la disoccupazione giovanile. Il programma dell'Italia che attua l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e' molto ambizioso e dovrebbe interessare piu' di mezzo milione di giovani italiani che non lavorano, non studiano o non sono in formazione. Cio' tiene conto dell'urgenza di offrire a ogni giovane un'opportunita' reale sul mercato del lavoro'', ha detto Laszlo Andor, Commissario responsabile per l'Occupazione. com-uda/
Ue: Commissione adotta programma occupazione giovanile in Italia - ASCA.it

lunedì 7 luglio 2014

INVITO GRUPPO BATTITORI LIBERI

Aderisci al Gruppo Battitori Liberi Uniti
https://www.facebook.com/groups/470643416371678/
foto di Dino Donofrio.


domenica 6 luglio 2014

Tlc: cercasi venditori in tutta Italia

Cercasi 200 venditori nel ramo delle telecomunicazioni su tutto il territorio nazionale.

Sono 200 i venditori ricercati su tutto il territorio della penisola per l’avvio di una rete di vendita di un’azienda del settore delle telecomunicazioni.

=> Leggi tutti gli annunci di lavoro

Requisiti richiesti

Per partecipare alle selezioni è necessario dimostrare di aver maturato una esperienza pregressa nella vendita, sia diretta sia telefonica, nonché possedere doti relazionali, negoziali e comunicative. Si richiede, inoltre, flessibilità di orario e disponibilità a lavorare anche nel week end. Non è richiesta l’apertura della partita IVA ed è prevista una formazione iniziale, seguita da un inserimento diretto con contratto di procacciatore d’affari.

=> Leggi le offerte di lavoro per l’estate

Come candidarsi

Per candidarsi all’offerta di lavoro è necessario inviare il proprio CV via email come indicato dall’annuncio pubblicato sul portale di Articolo1.

FONTE P.M.I.

giovedì 26 giugno 2014

U,E, LÁSZLÓ ANDOR, COMMISSARIO PER L'OCCUPAZIONE, SVELA LE CIFRE SULLA MOBILITA’ DEL LAVORO

Sull’occupazione arriva il rapporto che mostra come i lavoratori scarsamente qualificati difficilmente riescono a trovare un lavoro, sono fuori concorrenza rispetto a quelli qualificati, anche nelle occupazioni elementari:”la persistente segmentazione del mercato del lavoro e la debole ripresa economica significa che molte persone sono escluse dalle opportunità di lavoro e il rischio cadere nella povertà prospettive di occupazione per le persone con scarsa istruzione sono terribili, a meno che acquistano. Il giusto insieme di capacità e competenze ricercate dai datori di lavoro”

di Cinzia Marchegiani
Bruxelles – Arriva come una sentenza, ma i precari, i senza lavoro, gli esodati questi dati li conoscono purtroppo sulla propria pelle. Ieri, 24 giugno 2014,  è stato pubblicato un lavoro della Commissione Europea, sulla mobilità del lavoro in Europa, dove come una mannaia conferma solo certezze inconfutabili che questa epocale crisi ha prodotto, pochi posti di lavoro disponibili dove si è instaurata una vera corsa anche per lavori elementari, dove i lavoratori scarsamente qualificati incontrano crescenti difficoltà a trovarne uno e sono messi fuori concorrenza da parte dei lavoratori mediamente qualificati. Al contrario, sembra che le opportunità di lavoro sono in crescita in alcune professioni altamente qualificati. La relazione evidenzia anche l'aumento del lavoro temporaneo e part-time durante la crisi e sottolinea la necessità di sostenere una migliore scuola-lavoro transizioni, per ridurre la segmentazione del mercato del lavoro e di up-skill in cerca di lavoro, in particolare la bassa qualificato. Un dato che pone quesiti amletici riguardo ai corsi che i lavoratori in cassa integrazione vengono inseriti per ampliare il proprio campo formativo professionale che permette di accedere in altre occupazioni anche lontane dalle proprie competenze.
László Andor, commissario per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, ha dichiarato: " la persistente segmentazione del mercato del lavoro e la debole ripresa economica significa che molte persone sono escluse dalle opportunità di lavoro e il rischio cadere nella povertà prospettive di occupazione per le persone con scarsa istruzione sono terribili, a meno che acquistano. Il giusto insieme di capacità e competenze ricercate dai datori di lavoro. Dobbiamo con urgenza rafforzare il sostegno alle transizioni nel mercato del lavoro, in particolare attraverso la garanzia per i giovani. Abbiamo anche bisogno di investire in programmi di formazione e sviluppo di carriera affrontando il qualificato inferiore. Il Fondo sociale europeo fornisce un importante sostegno finanziario per tutto questo ".
Il Vacancy Rapporto analizza la natura divergente di occupazione negli Stati membri dell'UE durante la recessione, e presenta un'analisi approfondita delle tendenze attuali del mercato del lavoro europeo concentrandosi su cambiamenti nella domanda di assunzione di competenze.
Essa identifica tre gruppi di paesi in base alle loro condizioni del mercato del lavoro:
• un primo gruppo di paesi più colpiti dalla recessione (come la Grecia, la Spagna e il Portogallo), dove i giovani lavoratori invocano lavori elementari con scarse prospettive;
• un secondo gruppo guidato da migliori performance durante la crisi (come l'Austria, la Svezia e la Germania), dove l'assunzione è sceso marginalmente ancora buona corrispondenza esistente tra i livelli di istruzione e di lavoro;
• un terzo gruppo composto di paesi (come l'Ungheria, la Polonia e Slovacchia), caratterizzate da una carenza di manodopera in certe professioni altamente qualificati.
Il rapporto presenta i seguenti principali risultati:
• Occupazione: a 218 milioni, di occupazione medio dell'UE nel 2012 è stato del 2,6% in meno rispetto al 2008, solo cinque paesi (Austria, Belgio, Germania, Malta e Svezia) hanno recuperato sia la loro Pil pre-crisi e livelli occupazionali..
• Offerte di lavoro e assunzioni: il numero di posti vacanti sono diminuiti del 19% e assunzioni del 14% in media tra il 2008 e il 2012, con notevoli differenze tra i paesi. In particolare, c'è stato un forte calo nelle persone reclutate in orientale e meridionale degli Stati membri, con riduzioni del 25% o più al di sotto dei livelli pre-crisi in Grecia, Romania, Slovenia, Slovacchia e Spagna.
• Giovani in cerca di lavoro: Giovani con basse qualifiche sono stati maggiormente colpiti dalla crisi - assunzione sono diminuiti di un terzo (-31%), confrontando il secondo trimestre 2013, con 2.008 giovani in generale godono di un alto tasso di assunzione, ma questo non si riflette da. una significativa riduzione della disoccupazione giovanile a causa di un elevato turnover.
• Tipi di contratti: contratti temporanei e atipici sono aumentati tra il 2008 e il 2012 Nel 2012, il 58% di tutte le assunzioni era attraverso contratti a tempo determinato, la maggior parte di loro involontaria, dimostrando che in cerca di lavoro sono costretti ad accettare posizioni temporanee o part-time.. In "professioni elementari", oltre il 70% delle persone reclutate erano in contratti a tempo determinato. Il rapporto avverte dei potenziali effetti negativi del lavoro temporaneo sullo sviluppo della carriera.
• Domanda di lavoro: professioni con competenze di livello superiore in gran parte dominano le professioni più rapida crescita. Software e professionisti delle vendite, nonché i lavoratori per la cura personale e gli infermieri nei servizi sanitari mostrano una forte crescita dell'occupazione. Lavori che richiedono basso alle competenze intermedie, in particolare quelle che richiedono abilità manuali, sono stati tra quelli con il maggior calo dei dipendenti tra il 2011 e il 2012. La diminuzione del numero dei dipendenti è stata particolarmente accentuata nel settore delle costruzioni (-17% in media nell'UE, ma -50% in Grecia, Irlanda, Lituania e Spagna) e nell'industria manifatturiera (-10% in media nell'UE, ma -20% o più negli stessi paesi).
• Requisiti di formazione: la quota di assunzioni per la bassa qualificata si sta contraendo in tutti i principali gruppi professionali, tra cui in 'occupazioni elementari' (-4% tra il 2008 e il 2014). Questo è particolarmente vero nei paesi baltici e ancora di più in Portogallo. Questo potrebbe essere un indizio di peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro, causando lavoratori qualificati medie per riempire posti di lavoro a bassa qualifica.

I risultati del rapporto evidenziano la necessità per gli Stati membri di attuare iniziative politiche volte a meglio chi cerca lavoro di supporto, come la garanzia per i giovani. Il “Finanziamento" da fondi strutturali UE è disposizione per aiutare gli Stati membri ad affrontare le sfide economiche e sociali, l'Europa deve affrontare da qui al 2020, di cui oltre € 80.000.000.000 (a prezzi correnti) da investire in capitale umano tramite il Fondo Sociale Europeo.

Mancano all’appello  molte realtà non analizzate, il mondo dei laureati ne è un esempio tangibile, sono coloro che si trovano inghiottiti nella voragine creata senza senso. Basta osservare i neo dottori che affrontano la follia di una nazione dove la sanità è depredata da conti insanabili… Il mondo del lavoro e dei precari è completamente trasformato da illogiche soluzioni, questa è  l’Europa dei diritti, della solidarietà, del futuro…? Le nuove sfide appena annunciate possano rappresentare un valido cambio di rotta, poiché le ultime generazioni stanno pagando a caro prezzo scelte che hanno responsabilità politiche non indifferenti. Ora un enorme faro sta illuminando l’Europa e mostra la nuova povertà, l’unico dato certo tra tante analisi e deduzioni. Ormai difficilmente ci si affida agli slogan con speranza, perché quando si è perde una casa, un lavoro, una famiglia, il piatto su cui piangere spesso è quello della Caritas.
La nostra costutuzione custodisce ancora il suo valore originale? 

mercoledì 14 maggio 2014

Dl Irpef, Bonus da 80 euro esteso anche a cassintegrati e disoccupati - Il Fatto Quotidiano

Anche i cassintegrati, i disoccupati che percepiscono l’indennità e i lavoratori in mobilitàriceveranno il bonus Irpef di 80 euro. E’ quanto prevede una circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate

Dl Irpef, Bonus da 80 euro esteso anche a cassintegrati e disoccupati - Il Fatto Quotidiano

venerdì 4 aprile 2014

Il nuovo tempo determinato: pro e contro

I pro ed i contro del Decreto Lavoro, o DL Poletti, sulla sua capacità di creare occupazione e ridurre o meno contenziosi e precarietà.
Il Decreto Lavoro del governo Renzi (Decreto Legge Poletti 34/2014) ha modificato i contratti a termine, ridimensionando alcune novità della Riforma Lavoro 2012: l’obiettivo è rendere più flessibili le assunzioni a tempo determinato e quindi più vantaggiose per i datori di lavoro, incentivando una formula di occupazione più stabile rispetto ai contratti atipici, troppo spesso sinonimo di precarietà e più rispondente alle mansioni svolte rispetto a tante collaborazioni e consulenze a Partita IVA che mascherano un rapporto di lavoro subordinato. Le modifiche del Decreto, mirano a ridurre per l’azienda il rischio di contenziosi pur salvaguardando per il lavoratore le diverse tutele.
=> Lavoro: Riforma del contratto a tempo determinato
Punti deboli
Per il giuslavorista Pietro Ichino, su questa nuova disciplina – che nei fatti produce una liberalizzazione dei contratti a termine – potrebbe sollevarsi un dubbio di compatibilità con le regole poste dalla Direttiva UE 99/70/CE visto che iduce drrasticamente i limiti alla reiterazione di contratti. Inoltre, accentua “l’apartheid normativo” tra assunti a termine e a tempo indeterminato.
Un limite superabile con l’inserimento nel DL della norma sull’indeterminato a protezioni crescenti, disponendo anche una «modesta indennità di cessazione proporzionata all’anzianità, sostitutiva del filtro giudiziale, identica per tempo indeterminato e determinato acausale. Solo in questo modo si otterrà di sdrammatizzare l’alternativa fra le due forme di contratto».
Un altro giuslavorista, Michele Tiraboschi, teme per il DL l’inefficacia nel lungo termine: «la liberalizzazione può produrre nel breve periodo maggiore occupazione, ma nel tempo questa  deregolamentazione del contratto a termine indica mancanza di visione d’insieme su politiche e impianto sistematico del diritto del lavoro che, anche per il contratto di apprendistato, «sembra ora scardinato». In più, secondo Tiraboschi, invece di diminuirli la nuova norma potrebbe causare un aumento dei contenziosi: «liberalizzazione del termine non intacca il principio legislativo della centralità del lavoro subordinato a tempo indeterminato, con ciò aprendo la strada a interpretazioni restrittive dei giudici, specie sulle proroghe che non sono adeguatamente regolate».
=> Contratti a termine più vantaggiosi?
Aspetti positivi
Per Giuliano Cazzola (Università Ecampus), «la riforma del contratto a termine ridurrà il contenzioso. Prima il “causalone” sottoponeva le imprese alla roulette russa dei tribunali».Positivo anche il potenziamento della «centralità al momento dell’assunzione, sia rispetto al contratto a tempo indeterminato, sia nei confronti delle forme atipiche, il cui utilizzo è adesso a rischio di sanzione dopo le modifiche a “giro di vite” introdotte dalla legge n. 92 del 2012». Cazzola ritiene infine «meno interessante il ricorso ad un eventuale contratto unico a tempo indeterminato e a tutela crescente, perché ben pochi datori di lavoro ne faranno uso potendo avvalersi per un triennio di un contratto a termine liberalizzato e molto meno complicato, all’atto della risoluzione».
=> Scarica il Decreto Lavoro, con le modifiche
Per Luigi Brugnaro, presidente di Assolavoro, il principale aspetto positivo del decreto risiede nella sua capacità di «valorizzare la flessibilità buona di cui la somministrazione rappresenta la forma più avanzata. Spesso si sottovaluta la funzione che la flessibilità svolge a favore della competitività delle imprese».


Anche per Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, le disposizioni «vanno nella direzione della buona flessibilità, anche se per rilanciare l’occupazione è necessario far ripartire l’economia. Anche l’apprendistato sembra avere meno vincoli; ma qualche dubbio sorge sulle disposizioni relative alla formazione pubblica, resa facoltativa ma di competenza delle Regioni. Per evitare potenziali conflitti di profilo costituzionale è necessario intervenire».
Fonte PMI