Sotto l’albero di Natale, troveranno poco o nulla.
Molti dei supplenti (brevi e non) della scuola, assunti con contratti a termine
a settembre o ottobre, finora non sono mai stati pagati . Gli stipendi
maturati dall’inizio dell’anno scolastico sono bloccati negli ingranaggi del sistema
informativo Noipa del ministero dell’Economia. E tanti dovranno aspettare
gennaio per incassare qualcosa. Una “tradizione” che si ripete ogni anno .
Secondo il calcolo dei sindacati, su oltre 100mila contratti precari,
50-60mila almeno sono rimasti senza retribuzione . Soprattutto quelli con
incarichi brevi, rinnovati di mese in mese.
Il 14 dicembre dal Noipa hanno
fatto sapere che gli emolumenti saranno erogati entro il 22
dicembre, ma molti docenti telefonando al numero verde scoprono in realtà che
non riceveranno nulla. «Ho appena chiamato, ma mi è stato riferito che non
rientro nella prossima emissione», raccontano. «Spero sia vero», commenta
qualcuno su Facebook sotto l’annuncio del Noipa. «Ho urgenza, sono single con
una bambina a carico esclusivo».
Ricevere lo stipendio, insomma, è un po’ come la
lotteria di Natale. E con le feste alle porte cresce la protesta. C’è chi si
presenta nelle sedi dei sindacati chiedendo un prestito per la benzina
dell’auto , un aiuto per l’affitto o per pagare il biglietto per tornare a
casa durante le vacanze natalizie. Perché molti supplenti sono fuori sede,
trasferitisi soprattutto da Sud a Nord, per un lavoro per il quale però non
hanno ancora ricevuto un centesimo.
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C’è chi si presenta nelle sedi dei
sindacati chiedendo un prestito per la benzina dell’auto, un aiuto per
l’affitto o per pagare il biglietto per tornare a casa durante le vacanze
natalizie
Il meccanismo in teoria sarebbe semplice. Le
segreterie delle scuole di volta in volta inseriscono nel sistema Noipa i
contratti stipulati con i supplenti. Le informazioni poi vengono controllate
dal ministero dell’Economia, che verifica la correttezza dei contratti. E poi
dovrebbero partire gli stipendi ogni fine del mese. Ma le procedure anche
quest’anno si sono bloccate e i pagamenti non sono ancora stati autorizzati. Il
Noipa avrebbe avuto un problema con l’elaborazione dei contratti , dicono, e
la procedura di liquidazione sarebbe stata rallentata. Così i soldi nelle
tasche dei precari della scuola non sono arrivati nemmeno con l’emissione
speciale del 13 dicembre.
«Il sistema informativo non funziona», denuncia Anna
Maria Santoro, segretaria della Flc Cgil , il comparto della scuola del
sindacato di Corso d’Italia. «Le spiegazioni sono due: o il ministero
dell’Istruzione e quello dell’Economia tra loro non si parlano, o non ci sono i
soldi. Il sistema non tiene conto delle esigenze di un comparto come quello
della scuola, dove in alcuni momenti dell’anno, a settembre o durante il picco
influenzale ad esempio, si fanno molti contratti di supplenza. Così puntualmente
non si riescono a pagare gli stipendi».
I sindacati delle scuole, dalla Cgil alla Cisl, hanno
inviato al Miur più volte la richiesta di modificare il sistema informativo. Ma
dal ministero guidato da Valeria Fedeli hanno fatto sapere che i soldi per
migliorare una volta per tutte il Noipa non ci sono.
Senza dimenticare gli intoppi burocratici di ogni
tipo. «Il Noipa scarta i contratti inseriti dalle scuole anche per sciocchezze,
chiedendo adempimenti burocratici folli», dice Santoro. «Il problema è che lo fanno
sapere solo alla fine, e così non pagano. Ma qui parliamo degli stipendi delle
persone, non di sciocchezze».