LA VOCE DEI PRECARI

Associazione Istruzione Unita Scuola

venerdì 30 novembre 2012

EX APREA, SE IL PD LA ABBANDONA LO SI DEVE A PROF E STUDENTI

Che il Pd stia approdando a più miti consigli a proposito dell'ex ddl Aprea, ex pdl 953, ora ddl 3542 è apparso definitivamente chiaro in una bella assemblea di qualche giorno fa al liceo Amaldi di Roma, a cui ho partecipato con Giovanni Bachelet (deputato del Pd) e Vito Meloni (responsabile scuola
di Rifondazione Comunista).

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domenica 11 novembre 2012

GIORGIO GUAITI:"La vita è una schiscetta"

 
                 INGRESSO GRATUITO
Avventure di ogni giorno raccontate anche in milanese

di Giorgio Guaiti

Sabato 17 Novembre - ore 16:00
Via Clerici, 10 - Milano
Circolo Filologico Milanese


Oltre all'Autore, sarà presente Alma Brioschi,
"anima inossidabile" del Circolo Filologico,
che ha curato la traduzione in milanese dei racconti di Giorgio Guaiti
raccolti nel volume.

Trama
In casa, per strada, al bar, sul balcone, in metropolitana, in ufficio... le storie che, con leggerezza e un pizzico di ironia, racconta Giorgio Guaiti sono quelle che appartengono alla vita di ogni giorno in città; a Milano e non soltanto a Milano, poiché, in fondo, farmacie, supermercati, impiegati, motociclisti... esistono dovunque e i "guai" della gente sono sempre gli stessi, anche in barba allo scorrere del tempo; e la vita - come recita il titolo - è come una "schiscètta", piena di piccole cose più o meno buone. Il volume raccoglie una quarantina di "avventure e sventure" quotidiane, scorci meneghini catturati con la spensieratezza e, nello stesso tempo, l'acume di chi vede l'universale nel particolare, e ha per questo il gusto delle cose anche minime, semplici e concrete. Ciascun racconto è corredato della relativa traduzione in milanese realizzata, da Alma Brioschi, che insegna la "lengua milanesa" al Circolo Filologico Milanese, la prestigiosa istituzione culturale meneghina con il contributo della quale il volume stesso ha preso forma. E c'è una sorpresa finale: quattro racconti sono tradotti anche in latino, un po' per sfizio e un po' per dimostrare quanto dell'antica lingua dell'Impero è rimasto nel dialetto della città e per offrire, a chi la vuole cogliere, una (rara) occasione di verificarlo.
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