LA VOCE DEI PRECARI

Associazione Istruzione Unita Scuola

domenica 17 ottobre 2010

Centinaia di migliaia in piazza per dire no alle riforme di Sarkozy

Un forte e determinato il 16 ottobre
La lotta continua
La sera del quinto giorno di scioperi e proteste da settembre contro la riforma delle pensioni, il movimento espanso e ancorate sia il numero di società interessate da scioperi in varie forme, come il numero di dipendenti impegnarsi in azione.



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mercoledì 13 ottobre 2010

Pensioni: Inpdap, abolire in p.a. Limite 65 anni e 40 contributi

IUniScuoLa.Inpdap, suggerisce di aumentare il periodo di attività, «sia prevedendo l'innalzamento dell'età pensionabile, sia garantendo ai giovani l'ingresso anticipato al lavoro».
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«Audizione alla commissione Lavoro della Camera»Nel ciclo di audizioni tra le parti sociali sui temi del Libro Verde della Commissione UE: “Verso sistemi pensionistici adeguati sostenibili e sicuri in Europa”, Assoprevidenza (Associazione Italiana per la Previdenza e Assistenza Complementare) è stata udita in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Tra gli argomenti trattati dalla Commissione UE, vi è l’attribuzione di pari dignità ai due aspetti della sostenibilità e dell’adeguatezza delle pensioni, rivalutando in particolare il secondo profilo. Il mantenimento di un sistema di Welfare che garantisca trattamenti pensionistici adeguati oltre che sostenibili rappresenta, infatti, uno strumento prezioso per rafforzare la coesione sociale. Circa l’ipotesi di definizione del “reddito di pensione adeguato”, potrebbe essere utile la definizione, condivisa con gli Stati stessi, di criteri omogenei, per la definizione (nazionale) di livelli minimi di adeguatezza e in particolare:
•le prestazioni devono essere corrisposte in via prevalente sotto forma di rendita mensile, così come avviene per le pensioni di base;
• l’importo della pensione complessiva (base+complementare) non può essere inferiore alla soglia di povertà; • il concetto di adeguatezza è legato all’idea di mantenimento del livello di vita raggiunto prima del pensionameto;
• l’adeguatezza della prestazione al momento della liquidazione deve essere mantenuta nel tempo tramite meccanismi di rivalutazione degli importi in relazione all’andamento del costo della vita. Sono stati affrontati anche temi quali:
• l’aumento dell’età pensionabile. Introdurre nei sistemi pensionistici meccanismi di adeguamento automatico dell’evoluzione demografica;
• come può essere utilizzata la strategia “Europa 2020” per promuovere l’allungamento della vita attiva e i suoi vantaggi per le imprese e lottare contro la discriminazione in base all’età sul mercato del lavoro?
• come andrebbe modificata la direttiva sugli enti pensionistici aziendali o professionali per migliorare le condizioni dell’attività transfrontaliera?
• a quali regimi dovrebbero applicarsi le misure adottate dall’Unione europea per eliminare gli ostacoli alla mobilità?
• è necessaria una revisione dell’attuale legislazione europea che garantisca una regolamentazione e un controllo coerenti dei regimi pensionistici a capitalizzazione (cioè finanziati da un fondo di attivi) e dei loro prodotti? Se si, quali sono gli elementi da rivedere?
• come potrebbero la regolamentazione europea o un codice di buona pratica aiutare gli Stati membri a raggiungere un migliore equilibrio tra rischi, sicurezza e accessibilità finanziaria per i sottoscrittori di risparmi pensione e gli enti pensionistici?
• quali dovrebbero essere le caratteristiche di un regime di solvibilità equivalente per i fondi pensione?
• è necessario rafforzare la tutela prevista dalla legislazione europea in caso di insolvenza dei datori di lavoro promotori di regimi pensionistici?
• attuali prescrizioni minime relative alle informazioni da fornire sui prodotti pensionistici (per es. in termini di comparabilità, standardizzazione, chiarezza)?
• è necessario che l’Unione europea definisca un orientamento comune;
• è necessario rafforzare il quadro di coordinamento a livello dell’Unione europea? Se si, quali elementi devono essere rafforzati per migliorare la concezione e la realizzazione della politica delle pensioni mediante un approccio integrato? La creazione di una piattaforma per un monitoraggio integrato di tutti gli aspetti della politica delle pensioni sarebbe un utile passo avanti?
Comunicat0 Stampa 07/10/2010 Assoprevidenza tà pensionabile, sia garantendo ai giovani l'ingresso anticipato al lavoro»

sabato 9 ottobre 2010

Precari Scuola. «Ci siamo. Mancava solamente il duce!»

«Cittadini :: Attuazione Patto territoriale sui precari della ...
... stato sottoscritta l’integrazione al Patto Territoriale per i Precari Scuola del ... oppure uno o più rinnovi sul medesimo posto, fatti salvi eventuali diversi ...»



«Ci siamo. Mancava solamente il duce!
Dopo una manomissione della fotografia originale per renderla, anche se vagamente, somigliante al direttore responsabile che, comunque, ha messo in moto i suoi legali per la salvaguardia della propria immagine, R.T. ha parlato con Benito Mussolini»(>>> ASASI
)

BENITO MUSSOLINI RILASCIA UN’INTERVISTA ALL’ASASi!

«Mentre armeggiavamo col tavolino a tre gambe per evocare un governante del passato, si è materializzato lo spirito del Duce (forse per la vaga somiglianza col nostro direttore responsabile) e ne abbiamo subito approfittato per una veloce intervista:
ASASi: Presidente Mussolini, cosa pensa dell’attuale scuola italiana?
Mussolini: Francamente non sono il governante più indicato a esprimere giudizi. I disastri che ho provocato sono stati epocali: dalle guerre coloniali all’assassinio Matteotti, dalle leggi razziali alla seconda guerra mondiale. Devo però ammettere che ai miei tempi la scuola funzionava meglio, gli studenti erano educati e rispettosi e si assoggettavano a sacrifici immensi per studiare. L’impostazione gerarchica della struttura ministeriale aveva il vantaggio di responsabilizzare
individualmente le persone. Inoltre la scuola era veramente l’occasione per migliorare le condizioni di vita dei giovani e la loro mobilità sociale.
ASASi: Duce, cosa pensa del sindaco di Adro che ha riempito la scuola elementare di 700 simboli della Lega Padana?
Mussolini: penso che sia un povero ignorante che non conosce il concetto di “Res Pubblica”. Io non ho mai soppresso il tricolore per sostituirlo col Fascio. Il mio amico Adolf lo fece con la croce uncinata, ma non ho mai condiviso questa scelta. Un sindaco è il sindaco di tutti i cittadini, non di quelli leghisti. Chi semina vento raccoglie tempesta ed io ne so qualcosa. Anche sull’uso dell’acronimo S.P.Q.R., credo che un ministro non possa dare esempio di volgarità ai giovani. Ho fatto fucilare delle persone per molto meno.
ASASi: cosa pensa della CGIL che ha indetto lo sciopero della “prima ora dell’8 ottobre”?
Mussolini: il mio modesto parere di parte è che la CGIL organizzi scioperi contro gli studenti, le famiglie e il diritto allo studio, invece che organizzare azioni di lotta contro il governo. Scioperare senza dare l’adesione preventiva significa solo lasciare gli studenti un’ora nella strada, facendo incavolare i genitori che poi si portano i figli nelle scuole private, dove non esiste il casino che c’è nella scuola pubblica. La strategia della CGIL, nella scuola come in fabbrica, è di rendere ingovernabile la struttura, senza capire che la conseguenza di quest’azione è il decadimento e la morte della stessa. Il Ministro Gelmini avrebbe potuto facilmente togliere l’esonero ai sindacalisti e rimandarli a lavorare, per fargli toccare con mano quanto sia difficile operare in un ambiente anarchico e comunardo. Se non l’ha fatto è perché è convinta che il sindacato stia distruggendo la scuola pubblica più velocemente di quanto possa farlo lei. Del resto io stesso sono il
prodotto dell’anarchia generata dal “Biennio Rosso”. Un altro po’ d’anarchia e anche voi vi ritroverete con un nuovo Mussolini.
ASASi: Quindi lei pensa che il nostro Ministro non sia realmente impegnato a elevare i livelli di
apprendimento nella scuola statale?
Mussolini: Io credo che attualmente stia valorizzando le scuole delle Orsoline, di Comunione e Liberazione, dell’Opus Dei al Nord e i diplomifici al Sud (ha appena assegnato 5 mln di euro alle scuole paritarie per ampliare l’offerta formativa). Ma forse, semplicemente, non conosce come funziona la scuola, si affida a docenti universitari poco competenti nello specifico, e i suoi
interventi vanno in direzione contraria alle sue intenzioni.
ASASi: come vede il futuro della scuola italiana?
Mussolini: Spero che questo Governo non compia gli stessi errori del mio, rinunciando a una scuola laica e pluralista, ove tutte le idee possano confrontarsi nel reciproco rispetto. Ma non vedo luce in fondo al tunnel. Se era necessario tagliare 25.558 precari, non era però
opportuno creare in aggiunta 40.000 soprannumerari di ruolo che pur sempre bisogna stipendiare, anche se sono stati mandati in giro dispersi tra le scuole di provincia.
Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza sacrosanta, e ha un bel dire la Gelmini che non è successo niente. Vedo che anche quest’anno dalle risorse per l’offerta formativa (l.440) sono stati sottratti 11 milioni di euro, dal potenziamento per la lingua italiana e inglese sono stati tolti 7 milioni, dall’alternanza scuola - lavoro sono eliminati 6 milioni, per l’educazione ambientale e alla
legalità si passerà da 15 a 7,4 milioni di euro. Le cifre dimostrano scarsa coerenza tra proclami e fatti.
ASASi: Dux, lei avrebbe proposto l’attuale decreto salva precari?
Mussolini: Sono Padani Questi Romani (la Gelmini è di Brescia ndr)! Ma che senso ha prima licenziare i precari e poi finanziare il decreto salva precari? Ma lo sapete che l’INPS paga l’80% dello stipendio ai precari che non lavorano e che il decreto salva precari è un totale fallimento? Lo sapete cha a Palermo prima hanno fatto lavorare i precari e ora li stanno obbligando alla
formazione? Io diedi ordine al Prefetto Mori di torturare i mafiosi, ma mai mi sono sognato di ordinare la tortura dei precari con finti aggiornamenti e dosi massicce di slides!!!
R.T. »

martedì 5 ottobre 2010

Giudici contro la Gelmini: obbligatorio assumere i precari dopo tre anni di fila


Raccogliamo i contratti e andiamo Bruxelles visualizza file http://www.facebook.com/leonardo.donofrio?ref=name#!/event.php?eid=120620657980797 Una sentenza del tribunale di Siena potrebbe costringere lo Stato a migliaia di assunzioni non previste nella scuola I precari della scuola avranno un'arma in più da spuntare nella battaglia che li vede contrapposti al ministero guidato da Maria Stella Gelmini. Un giudice del lavoro del tribunale di Siena, infatti, ha stabilito che anche nel pubblico impiego, quindi nella scuola, deve essere applicata la normativa comunitaria che prevede l'assunzione a tempo indeterminato dopo tre contratti consecutivi nella stessa sede lavorativa. Soprattutto, ha spiegato il giudice, se si tratta di un posto di lavoro privo di titolare. La sentenza, emessa dopo la denuncia di una docente assunta dall'Usp (l'ex provveditorato) per sei anni di seguito, rischia di mandare a pezzi i piani del Miur e del governo sul fronte scolastico. La sentenza, se applicata a livello nazionale, avrebbe effetti catastrofici per le casse dello Stato, che proprio attraverso i tagli alla scuola stanno ottenendo delle sensibili riduzioni di spesa: nel 2009/10 furono 116.973 i docenti assunti per tutto l'anno, di cui oltre 20mila fino al 31 agosto, a cui vanno aggiunti almeno altri 60mila amministrativi, tecnici ed ausiliari, sempre con supplenza almeno fino al termine delle lezioni.Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, che ha avviato il nuovo anno con una campagna nazionale contro la precarietà, con questa sentenza "ora si attendono migliaia di richieste avanzate dal nostro sindacato in tutta Italia per la stabilizzazione di docenti e Ata. Entro la fine dell’anno scolastico saranno possibili nuove immissioni in ruolo, disposte dai giudici del lavoro". 04/10/2010 http://www.libero-news.it/news/502794/Giudici_contro_la_Gelmini__obbligatorio_assumere_i_precari_dopo_tre_anni_di_fila.html

venerdì 1 ottobre 2010

Miur: «ordinanza Consiglio di Stato su orari non incide su attività didattica»

«L'ordinanza 4413/2010 non dovrebbe avere effetti sugli organici e sull'attività » «il Miur dovrà semplicemente tener conto del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (parere non richiesto precedentemente) nella determinazione degli organici»
«A Milano ancora classi con orario ridotto delle lezioni per mancanza di insegnanti»
Tuttoscuola
ha dato notizia oggi dell'ordinanza con la quale il Consiglio di Stato impegna il "Miur a rideterminare gli orari delle classi intermedie degli istituti tecnici e degli istituti professionali (il Miur non potrebbe esimersi dal rideterminarsi sulla definizione dell'orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali)".
Altri, nel darne notizia, si sono spinti a ritenere che vi sarà ora una revisione anche degli organici del personale docente con contraccolpi sull'organizzazione delle attività didattiche.
Il Miur, in proposito, è uscito con il seguente comunicto stampa con il quale smentisce e puntualizza gli effetti dell'ordinanza sugli organici.
"La notizia secondo la quale il Ministero debba rivedere completamente tutti gli organici delle classi 2°, 3° e 4° degli Istituti tecnici e professionali è priva di ogni fondamento.
Secondo la sentenza del Consiglio di Stato il Miur dovrà semplicemente tener conto del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (parere non richiesto precedentemente) nella determinazione degli organici per le classi a cui fa riferimento la sentenza. Non si verificherà quindi alcun cambiamento nell'attività e nella programmazione scolastica prevista".